Programmi di intervento ex art. 14 L. 266/1997 (legge Bersani)
Ultima modifica: Lunedì, 10 Gennaio 2011
Con la legge 266/971 il Comune di Genova ha avuto la possibilità di porre in essere una sua politica di sostegno alle iniziative economiche ed imprenditoriali in alcune aree particolarmente disagiate del suo territorio.
L'obiettivo è quello di promuovere uno sviluppo coordinato con gli interventi di recupero e valorizzazione complessiva già programmati (ed in parte realizzati) con la convinzione che la crescita ed il consolidamento territoriale della piccola e media impresa influisca positivamente sulla qualità della vita, proprio in quei quartieri in cui le grandi trasformazioni urbanistiche e produttive hanno inciso più fortemente e il disagio sociale è spesso vissuto come degrado, separatezza, emarginazione.
Per individuare le aree di intervento, sono stati utilizzati i seguenti indici statistici2:
- tasso di disoccupazione totale, inteso come rapporto percentuale tra le persone in cerca di prima occupazione più i disoccupati in cerca di nuova occupazione e il totale della popolazione attiva;
- tasso di disoccupazione femminile, calcolato con le stesse modalità del precedente;
- tasso di disoccupazione giovanile, inteso come rapporto percentuale tra i giovani (14-29 anni) in cerca di prima occupazione o disoccupati in cerca di nuova occupazione e il totale dei giovani della stessa classe d'età;
- tasso di scolarità superiore, inteso come rapporto percentuale tra le persone che frequentano la scuola media superiore o l'università (14-29 anni) e la popolazione della stessa classe d'età.
- tasso di imprenditorialità e di libera professione, inteso come rapporto percentuale tra le persone che svolgono questo tipo di attività e le persone in "condizione professionale" (occupati più quelli in cerca di nuova occupazione).
A questi indici prettamente socio economici si è voluto affiancare un indicatore orientato al "disagio" sociale, soprattutto giovanile, e cioè il dato dei tossicodipendenti seguiti dal SER.T. della USL 3 Genovese nel periodo 1988 - 1997, utilizzando il tasso di incidenza di utenti per 1.000 abitanti di ogni ex circoscrizione.
Le cinque aree cittadine individuate e sulle quali l'amministrazione comunale di Genova ha deciso di concentrare il primo significativo intervento per il superamento della crisi di natura socio economica erano:
ex circoscrizione Prè-Molo-Maddalena, ex circoscrizione di Molassana, ex circoscrizione di Bolzaneto, ex circoscrizione di Prà, ex circoscrizione di Cornigliano.
Con le successive programmazioni gli ambiti di intervento risultano essere3:
- Centro Storico (ex circoscrizione Prè-Molo-Maddalena ed area Porto Antico);
- Val Bisagno (Municipio 3° Bassa Valbisagno e Municipio 4° Media Valbisagno);
- Val Polcevera (Municipio 5° Valpolcevera e Unità Urbanistica Campasso);
- Ex circoscrizione di Cornigliano e l’ex circoscrizione di Prà.
L'Amministrazione Comunale ha recentemente valutato l'opportunità di cooperare con l'Ordine degli Architetti della Provincia di Genova, stipulando un Protocollo d'intesa in base al quale il Comune si impegna a mettere a disposizione l'elenco di professionisti operanti in regime di convenzione, presso i suoi incubatori di imprese territoriali e presso l'Ufficio Promozione Lavoro e Creazione di Impresa, l'Ordine si impegna a vigilare sul rispetto degli orientamenti tariffari previsti.
Note
1. Legge Bersani "Interventi urgenti per l'economia" art 14: Interventi per lo sviluppo imprenditoriale in aree di degrado urbano.
2. Dopo un attento esame da parte dei tecnici del Settore Statistica del Comune di Genova per l'individuazione degli indicatori è emerso che gli unici dati realmente attendibili, anche se datati, erano quelli relativi al XIII Censimento Generale (1991)
3. L'attività di monitoraggio e valutazione è stata sviluppata dall'IPI, l'Istituto per la Promozione Industriale, per la Rete delle Città. Questa è stata svolta sistematicamente attraverso la raccolta e l'analisi delle informazioni provenienti dalle amministrazioni comunali, sintetizzate nei cosiddetti "Rapporti di Monitoraggio".
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