Forte Santa Tecla

Con il progetto Periphèria, si è scelto di individuare il Forte di Santa Tecla come primo obiettivo di riqualificazione del Sistema dei Forti Genovesi, in attuazione del Decreto Legislativo n. 85/2010 sul “trasferimento agli Enti Territoriali di beni demaniali nell’ambito di specifici accordi di valorizzazione”.

A questo proposito il Comune di Genova, ha richiesto l’autorizzazione al Ministero dei Beni Ambientali e Culturali di avviare immediatamente i lavori per la fruibilità pubblica.

 L’intervento iniziale prevede di realizzare il recupero dall’area verde circostante l’entrata, mettendo in sicurezza la zona, rendendo fruibile a tutti i cittadini l’area verde con giochi per bambini, area pic-nic e nuove tecnologie che permettano di accedere alle informazioni storiche e paesaggistiche legate sia al Forte stesso, sia agli altri Forti Genovesi anche tramite ad un’isola Wi Fi free.

L’accesso al Forte per singoli cittadini, scolaresche, gruppi sarà consentito tramite visite guidate, previa prenotazione.

La presenza nel Forte della sede dell’associazione di volontariato di protezione civile ASSOCIVILE consente una migliore tutela del territorio circostante per la prevenzione e la gestione degli incendi boschivi.

Come noto gli ultimi incendi di grandi dimensioni che hanno interessato le colline genovesi sono stati quelli del settembre 2009 che ha percorso 600 ettari di territorio intorno a Genova (dalla zona di Genova Nervi, Sant'Ilario, alla zona di Genova Quarto, Molassana, Marassi, Quezzi), interessando più valloni dal Monte Fasce al Monte Moro del 17 ottobre 2011 che ha interessato le zone di Staglieno, Marassi, S. Gottardo, Sestri Ponente e Pegli e del 10 marzo 2012 sulle alture di Voltri.

Il Sistema dei Forti genovesi costituisce un unicum architettonico di eccezionale valore che connota la città alla stessa stregua dell’insieme ambientale della costa e del porto o dell’aggregato edilizio urbano del centro storico.

I manufatti hanno caratteristiche tali da poter essere oggetto di svariate utilizzazioni, ma è indispensabile che il loro recupero e riqualificazione si muova entro linee strategiche e disciplinari chiare e la scelta d’uso non venga disgiunta da una reale prospettiva gestionale che valorizzi i beni e offra qualità funzionale ed ambientale all’utenza.

La cinta muraria, che per secoli ha condizionato le potenzialità espansive dell’insediamento urbano e di quello portuale, ha sempre connotato fortemente l’immagine delle città. Si pensi ad esempio alla iconografia storica di Genova (dalle immagini del Grassi a quelle del Rossi fino a quelle ottocentesche del Caffi e del Garibbo)

L’imponente complesso della cinta delle Mura Nuove (1629-1632) con i suoi 13 km è seconda al mondo solo dopo la Grande Muraglia Cinese e ha il vertice a nord nel Forte Sperone (612 metri s.l.m.). e deiForti edificati per la maggior parte intorno agli anni 1800-1833, alcuni situati lungo il tracciato della suddetta cinta ed altri isolati sulle alture circostanti, rappresentano sicuramente una delle componenti fondamentali dell’immagine della città sia storica che contemporanea.

I Forti isolati dapprima, le Mura con gli altri fortilizi poi, sono gli alfieri, i portavoce, i segnali rivelatori del centro cittadino e rappresentano i primi indicatori a scala monumentale che si colgono della Superba.

Alla stessa stregua, giungendo dal mare, la loro silhouette inconfondibile è la prima che si staglia contro il cielo emergendo dalla linea blu dell’orizzonte.

In ambito urbano i Forti e le Mura spuntano all’improvviso, maestosi, quando meno te lo aspetti dietro un palazzo, una curva, il profilo di un colle, regalando inconsuete prospettive e sempre nuove suggestioni.

 

 


 

Allegati

UrbanCenter Comune di Genova