Come è strutturato il PUC

La costruzione del Piano si fonda su una stretta relazione fra la Descrizione Fondativa, che interpreta lo stato delle risorse umane e territoriali, ed il Documento degli Obiettivi, che ne sintetizza i risultati integrandoli con gli obiettivi programmatici dell’Amministrazione.
I contenuti della Descrizione Fondativa riguardano temi che attraversano diverse discipline: da quelli relativi all’ambiente, agli aspetti socio-economici e infrastrutturali, per giungere infine a definire le esigenze della popolazione e del territorio e lo stato delle attuali risposte alle medesime.


La Descrizione Fondativa ha costituito la base per la redazione del Rapporto Ambientale, necessario nell’ambito del processo di Valutazione Ambientale Strategica (VAS), che analizza la coerenza e la compatibilità tra le scelte del Piano e la sostenibilità ambientale.

E’ importante sottolineare che il Rapporto Ambientale non è stato inteso come una verifica a valle della costruzione del Piano, ma è servito come supporto alla sua definizione: in questo modo scelte strategiche ispirate alla sostenibilità sono state integrate fin dall’inizio del lavoro ed hanno guidato l’elaborazione del Piano.
Il lavoro effettuato ha consentito di approfondire lo stato delle risorse, “opportunità e criticità” delle singole aree, supportando l’elaborazione della disciplina degli ambiti e dei distretti attraverso apposite cartografie e schede ambientali, e formulando specifiche norme per l’attuazione degli interventi di trasformazione.
I dati e gli indicatori contenuti nella VAS sono stati inseriti in un sistema informatico georeferenziato: sono stati cioè riportati su specifica cartografia che può essere aggiornata periodicamente, diventando così uno strumento fondamentale a supporto dei processi decisionali e il monitoraggio delle scelte.


 Gli Obiettivi del Piano sono raggruppati in temi così articolati:
sviluppo socio-economico e delle infrastrutture
• organizzazione spaziale della città e qualificazione dell’immagine urbana
• difesa del territorio e qualità ambientale

Il Piano prevede Obiettivi di due tipi: gli Obiettivi invariabili connotano l’impronta politica e ambientale del Piano per cui, lungo il decennio di validità, eventuali varianti comportano una riconsiderazione delle scelte di fondo e quindi la riproposizione dell’intero iter procedurale del Piano; gli Obiettivi orientabili, per i quali è possibile prevedere varianti non sostanziali al Piano, purché corredate di adeguata dimostrazione delle motivazioni e della congruità complessiva.
Il Documento degli Obiettivi individua inoltre sei Sistemi Territoriali , che hanno profili peculiari ed una forte identità locale e per i quali si propongono specifici obiettivi di tutela e valorizzazione.
In questi sistemi territoriali potranno essere utilizzati fondi e finanziamenti previsti dai programmi europei, nazionali e regionali, e realizzati interventi nel campo dei lavori pubblici; saranno inoltre attivate politiche specifiche di difesa idrogeologica del territorio e di sviluppo di produzione di energia da fonti alternative. 

Il Piano è articolato secondo un parte testuale, in cui sono contenuti fra l’altro la Descrizione fondativa, il Documento degli obiettivi, il Rapporto Ambientale e tutta la Normativa, e tre differenti livelli di elaborazione cartografica:
Livello territoriale di Area Vasta, che raffigura la collocazione di Genova nel contesto del Mediterraneo, dell’Europa e del nord-ovest
Livello urbano di Città, che configura tutti i sistemi che costituiscono la struttura insediativa e infrastrutturale del territorio urbano
Livello locale di Municipio, che disciplina l’assetto urbanistico, geologico, paesistico e ambientale del territorio per i singoli Municipi e per il centro storico urbano.

Per quanto riguarda il livello locale il Piano individua i territori “extraurbani” e quelli “urbani”nel cui contesto sono definiti gli Ambiti di conservazione e riqualificazione, ognuno con normativa specifica.Vengono altresì individuati i distretti di trasformazione.
Ciascun ambito è dotato di una disciplina che definisce le funzioni ammesse, principali e complementari, gli interventi sul patrimonio edilizio esistente, di sostituzione edilizia e di nuova costruzione e gli interventi di sistemazione degli spazi liberi e della viabilità pubblica.
I distretti di trasformazione individuano parti del territorio strategiche, che comprendono aree produttive dismesse o con funzioni non compatibili con il tessuto circostante e quindi oggetto di complesse trasformazioni territoriali.
Le Norme di congruenza disciplinano gli aspetti urbanistici, ambientali e paesistici dei distretti di trasformazione individuando i casi nei quali “sono previste all’interno degli stessi o limitatamente ai singoli settori, maggiori quote di standard, rispetto alle quantità minime richieste, in virtù dei differenti assetti di previsione, e delle particolari condizioni e caratteristiche dei relativi contesti territoriali di appartenenza”.
Alla realizzazione di tali dotazioni aggiuntive è connesso il meccanismo della perequazione.

Per l’intero territorio comunale, il P.U.C. recepisce ed integra i Piani di Bacino e contiene inoltre prescrizioni per quanto riguarda gli aspetti geologici, geomorfologici, idrogeologici e geotecnici, indicati nelle cartografie relative alla “zonizzazione geologica del territorio”, ai “vincoli geomorfologici ed idraulici” e nelle relative Norme Geologiche. Dalla lettura incrociata dei vincoli sopra citati e di altri elementi, il territorio non urbanizzato viene classificato secondo 5 colori, in base al grado di suscettività al dissesto, ovvero la probabilità che un certo fenomeno idrogeologico o geomorfologico si verifichi in una determinata area.
Un aspetto innovativo di rilievo è l’integrazione delle indicazioni del Piano Territoriale Paesistico nel livello locale del Piano. Infine per la prima volta il Piano Urbanistico sviluppa in modo puntuale all’interno del territorio comunale, gli aspetti che il Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale (P.T.C.P.) definisce a livello locale, assicurando quindi una maggiore tutela paesaggistica.
 

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